I ricercatori più amati dagli studenti
Sono i ricercatori più apprezzati dagli studenti nel 2016. L’Università di Macerata li ha individuati analizzando i questionari sulla didattica compilati dagli iscritti all’Ateneo. “Si tratta di una valutazione che viene dal basso, e quindi tanto più diffusa e autentica”, ha commentato il rettore Francesco Adornato, che li ha ricevuti stamattina insieme a Francesca Spigarelli, delegata per l’implementazione dei principi della Carta europea dei ricercatori e la progettazione comunitaria, al prorettore Claudio Ortenzi, al direttore generale Mauro Giustozzi. “Un atto simbolico – ha spiegato la professoressa Spigarelli, per valorizzare l’impegno dei ricercatori nella didattica, come previsto nella strategia Excellence in Research adottata da Unimc nel 2014”.
Secondo quanto previsto dalla Carta europea dei ricercatori e dal Codice di condotta per l’assunzione dei ricercatori, infatti, l’attività di insegnamento dovrebbe svolgere un ruolo fondamentale nel processo di formazione e promozione della carriera dei ricercatori e dovrebbe essere correttamente considerata nei processi di valutazione e valorizzazione degli stessi. “Ritengo – ha proseguito il rettore – che vada scompaginato l’involucro liscio e convenzionale della lezione unilaterale. La didattica vuole non solo l’approfondimento, ma anche ampiezza di vedute. E, come ha detto Paolo Grossi, la lezione non può che rappresentare la naturale prosecuzione della ricerca”.
Grazie al lavoro dell’Ufficio Pianificazione, è stata adottata una metodologia di analisi e ponderazione dei questionari di valutazione della didattica. Per il 2016, hanno ricevuto la più alta valutazione da parte degli studenti: Elisabetta Patrizi per il Dipartimento di Scienze della formazione, dei beni culturali e del turismo, Fabio Clementi per il Dipartimento di Scienze politiche, della comunicazione e delle relazioni internazionali, Giorgio Trentin per il Dipartimento di Studi Umanistici, Bruno Maria Franceschetti per il Dipartimento di Economia e Diritto, Irene Di Spilimbergo per il Dipartimento di Giurisprudenza.
La Carta Europea esplicita i principi generali che dovrebbero guidare il reclutamento e la valorizzazione dei ricercatori in ogni fase della loro carriera, con particolare attenzione alle politiche per i giovani, per le pari opportunità, per i percorsi internazionali ed interdisciplinari.