SPOCRI IN LUTTO PER LA SCOMPARSA DI BARBARA POJAGHI
L’Università di Macerata ha appreso con grande dolore della scomparsa, a 67 anni, della professoressa Barbara Pojaghi. Docente di psicologia sociale, ha sempre svolto un ruolo di rilievo all’interno dell’Ateneo, dove ha fatto il suo ingresso nel 1972 inizialmente come assistente incaricata di psicologia per diventare ricercatrice e, quindi, docente. Tra il 2004 e il 2010 è stata delegata del rettore all’orientamento e al tutorato e, poi, direttrice del Centro di orientamento di Ateneo . Dal 2010 al 2012 è stata preside della Facoltà di Scienze della comunicazione e attualmente era vicedirettrice del Dipartimento di Scienze politiche, della Comunicazione e delle relazioni internazionali. E’ stata responsabile di molti progetti di ricerca sulle nuove forme di partecipazione dei giovani alla politica, sulle problematiche di genere, sulla formazione degli adulti alla gestione dei conflitti, sul gruppo come strumento di formazione. Molti nella città di Macerata ne ricordano anche gli anni dell’impegno politico come assessora alla cultura e come presidente del consiglio comunale.
“Ne ricordo la vitalità, la passione profusa nel suo lavoro e la consapevolezza civile che animato sempre la sua attività di docente”, sono le parole del rettore Francesco Adornato.
“Ci mancherà la sua personalità forte, coraggiosa, con punti di vista originali, che non esitava a condividere con tutti noi, in un costante confronto di idee che ha molto contribuito all’arricchire la nostra vita intellettuale” commenta la direttrice del Dipartimento di Scienze politiche, della comunicazione e delle relazioni internazionali Elisabetta Croci Angelini.
Commosso il ricordo anche della collega e amica Paola Nicolini, che era succeduto a Pojaghi nella delega all’orientamento. “Si dice spesso di chi muore che lascia un grande vuoto: nel caso di Barbara Pojaghi è più corretto dire che lascia dietro di sé un grande patrimonio di conoscenza, competenza e umanità, un’inestinguibile ricchezza, che certamente sarà coltivata nel tempo dai familiari, dagli amici, dagli allievi e dai colleghi”.
Una cerimonia civile sarà organizzata dalla famiglia nei prossimi giorni, in modo da dare la possibilità di partecipare a tutti quanti lo desiderano.